One person
Bonjour, Au Revoir
Art Au Centre 6, Liège
03.06-31.08.2021
Ho due parole a dirvi.
Un homme qui dort
Galerie LMNO, Bruxelles
25.11-06.12.2020
« Nel corso delle ore, dei giorni, delle settimane, delle stagioni, lasci andare tutto, ti distacchi da tutto. Scopri, a volte, quasi con una sorta di ebbrezza, che sei libero, che niente ti appesantisce, ti fa piacere o ti dispiace. Trovi, in questa vita senza usura e senza un'altra emozione. Possano quei momenti sospesi portati da carte o da certi rumori, certi spettacoli che ti dai, una felicità quasi perfetta, affascinante, a volte gonfia di nuove emozioni. Conosci il riposo totale, sei, in ogni momento, risparmiato, protetto. Vivi in una parentesi benedetta, in un vuoto pieno di promesse e da cui non ti aspetti nulla. Sei invisibile, limpido, trasparente. Non esisti più: continuazione di ore, continuazione di giorni, il passare delle stagioni, il passare del tempo, sopravvivi, senza gioia e senza tristezza, senza futuro e senza passato, così, semplicemente, ovviamente, come una goccia d’acqua che riluce dal rubinetto di una stazione d'acqua su un approdo, come sei calzini imbevuti in una bacinella di plastica rosa, come una mosca o come un'ostrica, come una mucca, come una lumaca, come un bambino o come un vecchio, come un topo. »
Georges Perec, Un homme qui dort, 1967
Support Act : La clé des champs
Le Botanique, Brussels
20.02-29.03.2020
A cura di Grégory Thirion & Mathilde Manche
Support Act: La clé des champs consiste in un’installazione di numerose opere disposte sulle pareti dello spazio, sorgenti di luce colorata, e una performance. La mostra è stata presentata un po prima la pandemia.
L’ambiente (o meglio la scena) è impostato isolando ogni angolo dello spazio espositivo con l’uso di luci colorate che proiettano pozze di colore tridimensionali, delimitando aree diverse e riflettendosi sulle opere appese o appoggiate tutt’intorno. Queste opere sono una sovrapposizione miscellanea di fotografie e disegni stampati con la serigrafia, superfici dipinte sul vetro, a volte isolate ma più spesso riunite in gruppi. Le loro posizioni sono determinate da barre metalliche disposte alcune in orizzontale e altre in verticale, a costruire una sorta di griglia irregolare e intermittente che enfatizza la varietà dei pezzi in relazione all’ambiente architettonico. Come la maggior parte dei suoi lavori, queste barre sono frutto di un’operazione di riciclo, impiegate come materiale artistico dopo essere state trovate, abandonate,nelle strade di Bruxelles. Solitamente le troviamo all’interno delle mura, come struttura di sostegno degli edifici, ma in questo caso diventano nudi relitti urbani che amplificano un atmosfera di città moderna . Ogni lavoro è stato creato aggiungendo strati di profondità fisica e concettuale, sovrapponendo parole e idee, immagini e suggerimenti, impiegando diversi materiali e formati in ogni singolo pezzo. Un background di vignettista traspare in questi esempi, soprattutto nell’arguzia che dimostra con alcune di queste associazioni e nel modo in cui gioca con trasparenza e opacità, nascondendo e rivelando strati differenti a suo piacimento. Altri lavori sono fatti di scritte stampati su delle volantini politici, di partiti diversi. Creanno incontri ironiche tra tipi di linguagi, tra poetica, e propaganda.
Alcune delle opere contengono personaggi curiosi, spesso archetipi alla ricerca di una connessione con lo spettatore. Durante la performance una persona indossa una maschera bianca di Pedrolino della Commedia dell’Arte, seduto in silenzio al suo computer, apparentemente escluso dai dialoghi che nascono tra i visitatori. Grazie a un proiettore, però, gli astanti possono constatare che in realtà sta scrivendo qualcosa sul suo PC in francese, inglese o italiano: pezzi di conversazioni che gli capita di captare, commenti e risposte alle loro domande, intervallati dai suoi pensieri personali, forse innescati da una parola casuale che ha colto nella confusione generale. Mezzo presente, mezzo assente, sembra riunire i personnagi delle composizione murale, giocando i diversi ruoli da solo, operando quasi come un prismo, o mago, o buffone di corte, provando di azionare una catarsi nel mezzo di una folla confusa.
Astérix & Obélix sur la Côte d'Azur
Thankyouforcoming, MAMAC, Nizza
23.11.2019
A cura di Claire Migraine
La performance, a cura di Claire Migraine e della sua associazione Thankyouforcoming, presentata al MAMAC, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Nizza, ha concluso una settimana di residenza nella regione, favorendo l’incontro di diverse personalità del settore delle arti visive. Si sviluppa in tre momenti. Nel primo è presentata la teoria detta di « Astérix & Obélix » (un riferimento al famoso fumetto di René Goscinny e Albert Uderzo, conosciuti per la trattazione ironica di varie nazioni, e dei rispettivi stereotipi culturali). Questa teoria è offerta al pubblico come in parte umoristica, in parte seria, sotto la forma di un'esplorazione degli immaginari collettivi di determinate zone geografiche. Nel secondo momento sono proiettati gruppi di immagini di opere realizzate da artisti originari del Belgio, della Francia in generale, e in particolare della regione di Nizza. Nel terzo momento, delle mappe sono “disegnate” sul suolo con fili colorati per rappresentare una frontiera approssimata, insieme a delle parole legate a questi immaginari che li incarnano. Parole stampate su dei semplici fogli di carta, con i nomi di grandi città presenti in queste tre zone. Il tutto ha luogo nelle sale del museo, ricche di opere e di aperture verso vari immaginari.
Foto : Alexandre Ansel, Claire Migraine
La Quadratura del cerchio
Crexida Fienile Fluò, Bologna
29.03-31.03.2019
A cura di Angelica Zanardi
Crexida è un’associazione attiva principalmente nell’ambito del teatro e della danza. Ha sede in un ex fienile nei colli bolognesi. Al termine di una residenza di 12 giorni, una mostra è stata immaginata a partire dal materiale scenico trovato dietro le quinte del luogo. Un’istallazione è stata creata nella salla principale per gli spettacoli al coperto, mescolando questi elementi di scena e altri elementi portati dal Belgio : immagini stampate su pezzi di vetro e di plastica, e poesie stampate su dei volantini politici.
SB37 (Simon Laureyns, Max Kesteloot, Yoann Van Parys)
16.02.2019
A cura di Els Wuyts
Per il tempo di un giorno, tre artisti sono riuniti nello spazio Salon Blanc, tenuto dalla curatrice fiamingha Els Wuyts, a Ostende. Lavori sull'immagine spezzata, riconfigurata...