One person

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Pubblicato in Dicembre 2016

Lokaal 01, Anvers

Editore Frederik Vergaert

Nel dicembre 2016, in seguito ai tagli al budget nel settore culturale delle Fiandre, il centro d’arte alternativa di Anversa Lokaal01 è stato costretto a chiudere dopo lunghi anni di attività, costellati dall’opera di tantissimi artisti belgi, olandese, e internazionali. Per concludere l’avventura, è stato pubblicato un ironico ma commovente « manuale », con l’intervento di molti artisti. Alcuni artisti sono stati invitati a contribuire sia nei contenuti della pubblicazione sia sulla pubblicazione stessa, intesa come oggetto ottenuto dopo la stampa. La proposta in questione è un testo scritto con caratteri minuscoli, che funziona quasi come una formula magica, o dei ricordi bisbigliati. Disegni sovrastampati sul testo rendono la lettura piuttosto difficile. Questi disegni esprimono l’idea dell’occultazione, di qualcosa di cancellato. Di fronte a questa composizione grafica, troviamo una pagina bianca. L’íntervento addizionale sul libro stesso consiste in una stampa di disegni in serigrafia sulle copertine di circa quaranta copie del libro. Questa quantità è quella che una persona può portare sulla schiena da Anversa fino a Bruxelles, poi di nuovo fino ad Anversa, in una borsa. Come per esprimere una scala d’azione : il modesto margine d’azione di un solo individuo.

Libretto per i visitatori e libretto per i bambini

Edizioni realizzate in occasione della mostra "De l'assemblée à l'imprimante", ISELP, Bruxelles

Pubblicato a novembre 2016

Editori Pauline Hatzigeorgiou & Laurent Courtens

La mostra De l'assemblée à l'imprimante è stata concepita come un'occasione semiclandestina nel programma del centro d'arte ISELP di Bruxelles nell'autunno 2016. Una prima mostra è stata inaugurata nel settembre 2016 (Table of content, una mostra collettiva), e una mostra monografica di Catharina Van Eetvelde seguirà nel dicembre 2016. Nel frattempo, è stata creata una mostra che mescola il mio lavoro con quello degli artisti delle sezioni di settembre e novembre. Come se fosse una personale travestita da mostra collettiva, o forse il contrario. L'opuscolo per il visitatore prodotto dall'ISELP in occasione della mostra (in giallo) viene ristampato così com'è, ma su carta arancione, con una dirompente veste tipografica e una lunga conversazione, trascritta parola per parola, tra me e i due curatori della mostra. Il risultato è una guida per il visitatore che è illeggibile e che allo stesso tempo offre una sovrabbondanza di materiale da leggere.

Su richiesta della curatrice Pauline Hatzigeorgiou, responsabile della mediazione dell'ISELP per i bambini, è stato creato anche un libro di giochi/disegni. Si tratta di un foglio A3 piegato, stampato su 5 carte colorate diverse. Presentata sotto forma di foglio A3 piegato, stampato su 5 carte colorate diverse, l'edizione invita i bambini a disegnare una serie di soggetti, o a cerchiare un dettaglio della composizione fatta di disegni misti sul retro, che rappresenterebbe questo soggetto. 

Tra i soggetti da disegnare o segnare: Una barca nel porto di Palermo / Due aeroporti / Un affresco del Quattrocento / Una fuga / L'anello di Bruxelles / Lo smog a Bogotà / Una stanza a Venezia / Trenta navi cargo cariche di rifiuti radioattivi affondate in mare dalla mafia / Un tiglio...

 

 

 

Le projet muet

Magazine Semaines, n°51-12, Edizioni Analogues, Arles, 2012

Editore Thomas Bernardet

La rivista Semaines affida occasionalmente la sua redazione ad artisti. Nel 2012, Thomas Bernardet è stato invitato a progettare un numero. Su suo invito, mi sono unito a lui con un testo che racconta l'esistenza di un artista di Bruxelles nel XXI secolo, di nome Basile, che cammina per le strade della capitale belga ed evoca le decisioni politiche del momento. Questo testo è disturbato da iscrizioni scritte a mano da Bernardet, mentre le sue fotografie sono disposte di fronte al testo.

Estratto dal testo:


"Altre sere lo trovano scoraggiato dalle conseguenze di tentativi falliti. Si chiede se non sia un'illusione perseguire questo lavoro con tanta ostinazione. Si chiede se le cose e gli anni intorno a lui gli scivoleranno tra le dita. E per chi, per cosa? È colpito dall'attività frenetica che trova non appena esce dai confini del suo laboratorio per andare al supermercato all'ora di pranzo, per esempio. I camion passano in tutte le direzioni. Si stanno costruendo nuovi appartamenti al posto di una casa diroccata che è stata abbattuta la settimana scorsa. Una madre cerca di parcheggiare l'auto in uno spazio stretto non lontano dalla scuola dove i suoi figli stanno aspettando."

Once (in the nineties)

NY Tijdschrift voor literatuur, kritiek en amusement, n°10, Gent, 2011

Curatore Robin Vanbesien

Il numero 10 della rivista di letteratura fiamingha NY è dedicata alla tematica degli anni novanta. Dopo l'invito di creare la parte plastica della rivista, proposta è fatta d'inserirci, nel confronto dei diversi testi dei autori, una decina di disegni realizatti nei anni novanta, secondo varie tecniche e fantasie. Un po come per "convocare testimoni dell'epoca" incarnati in questi disegni esprimando stili, talenti, o goffagine plurale. Quando un epoca passata, a guardarla retrospettivamente, sembra spesso tenera, innocenta, nonostante quello che è stata veramente...

Chipka

Libro pubblicato in concomitanza con la mostra Chipka, Netwerk, Aalst

Pubblicato a febbraio 2010

Editore Bram Van Damme

La mostra Chipka, progettata da Bram Van Damme, si concentra sulla città di Aalst, dipingendo un ritratto documentario, politico, sociologico e onirico, metaforico.


Nel libro che accompagna il progetto, viene pubblicata una fotografia che mostra una delle torri della fabbrica, che di giorno e di notte accoglie i visitatori della stazione di Aalst con dense volute di fumo. Più avanti, c'è un testo che racconta la storia di un vagabondaggio per metà reale e per metà immaginario ad Aalst e nei suoi sobborghi, scritto in prima persona. In questo testo incontriamo vari personaggi che ci raccontano il passato e il presente di Aalst. Dove si vaga nel tessuto urbano, raccogliendo osservazioni e aneddoti qua e là, mentre intorno si svolge la cosiddetta vita quotidiana.

Estratto dal testo:


"I minuti passano ed entrambi stiamo lì a contemplare la pioggia che scroscia sulla strada davanti a noi. All'improvviso mi chiede in fiammingo da dove vengo; gli dico che vengo da Bruxelles e ricambio la domanda. Mi dice che viene dal Kuwait (in un primo momento capisco Kiewit, che associo a Hasselt) e che vive e lavora ad Aalst, all'ufficio postale, da vent'anni. Mi dice che ha lasciato il suo Paese perché lì non si trovava bene. Gli chiedo se se ne è andato per motivi politici. Annuisce; dice che ora ha un passaporto belga, che può andare ovunque nel mondo, che accompagna con un ampio gesto della mano."

Récit d'un voyage au Luxembourg

Pubblicato in ottobre 2009, nel contesto del festival Sentiers Rouges

Collaborazione grafica Stéphane De Groef

Récit d'un voyage au Luxembourg nasce in risposta alla richiesta di un lavoro pubblico all’aperto nell'ambito di un festival artistico organizzato nel sud del Lussemburgo. Si tratta di un libro fotografico (non un lavoro fisso, esterno), che concentra immagini scattate nei villaggi del sud del Lussemburgo (Dudelange, Esch-sur-Alzette, Schifflange), ma anche immagini da Anversa, De Panne e Bruxelles in Belgio e Bogotà in Colombia. Il tutto forma una storia silenziosa, che naviga dolcemente da un luogo all'altro. Le immagini sottolineano spesso atmosfere piovose, in sfumature di grigio, e svelano continuum tra zone naturali e aree urbanizzate. Nelle immagini vengono sollevate alcune domande implicite sull'idea di appartenenza a un luogo, sia a livello personale, esistenziale, sia a livello sociologico (il Lussemburgo è un luogo storico di migrazione, legate alle industrie dell'acciaio e del carbone). Si incontra anche nel libro una riproduzione di un testo di Albert Camus, Retour à Tipasa, parlando del suo ritorno in una zona della costa algerina, frequentata durante la sua infanzia.