A group of Persons
Biennale di Venezia 2013 (mostra)
Spazio dell'associazione (SIC), Bruxelles
07.12-08.12.2013
Una mostra realizzata come curatore. Con il supporto di Raphaël Pirenne, Anaël Lejeune, Sébastien Biset, Aurélie Bouvart e Olivier Mignon.
Con opere di Claude Cattelain, Messieurs Delmotte, Louise Herlemont, Jean DL, William Cliff, Pierre Gerard, Thierry Van Hasselt, Christophe Terlinden, Raphaël Van Lerberghe, Pierre Lauwers.
Tornando della residenza organizzata a Venezia per l'associazione (SIC) nel contesto della 55 edizione della Biennale, una mostra è presentata nello spazio dell'associazione a Bruxelles. Tra diverse opere create durante la residenza per parecchi artisti del progetto, la mostra congiunge tempi e luoghi di Venezia e di Bruxelles, attraverso echi, campioni, ellissi.
Biennale di Venezia 2013 (pubblicazione)
Pubblicato il 7 dicembre 2013, (SIC) Edizioni, Bruxelles
Un progetto realizzato come curatore/editore, con Eleonora Sovrani. Con il supporto di Raphaël Pirenne, Anaël Lejeune, Sébastien Biset, Aurélie Bouvart, e Olivier Mignon.
Con contributi di Jan Baetens, Claude Cattelain, William Cliff, Lara Gasparotto, Pierre Gerard, Louise Herlemont, Guy-Marc Hinant, Jean De Lacoste, Pierre Lauwers, Messieurs Delmotte, Christophe Terlinden, Jean-Philippe Toussaint, Thierry Van Hasselt, Raphaël Van Lerberghe e Thierry Zéno.
Questo libro è il frutto del lavoro fatto a Venezia durante la residenza istituita dall'associazione (SIC) all'occasione della 55 Biennale di Venezia, per il conto della Federazione Wallonia/Bruxelles, presente nella programmazione Off, in parallelo al padiglione del Belgio, in 2013.
Riunisce sequenze individuale, con le creazioni inediti dei quindici artisti invitati, di diverse età e discipline, e sequenze di pagine dove i contributori si rispondanno, si mescolano, con immagine o testi, in un modo anonimo. Questi passagi collettivi, anonimi, hanno come origine l'esperienza del sito Internet del progetto, aperto durante i quatro mesi della residenza ai contributi creativi anonimi di tutte le personne impegnate nel progetto, tra giugno e settembre 2013. Il libro propone, alla fine, d'immergersi nell'atmosfera cosi particolare di Venezia, il suo dedalo, il suo passato e presente, la sua scena e il suo sfondo, le sue tempi forti e morti.
Le modèle a bougé
BAM, Museo di Belle Arti, Mons
10.01.2011-05.02.2012
Mostra realizzata come curatore, con Raphaël Pirenne.
Con opere di Marcel Duchamp, Henri Laurens, Bernard Gaube, Duane Michals, Pierre Bonnard, Henri Matisse, Jean Hélion, Lili Dujourie, Orla Barry, Gerhard Richter, Otto Steinert, Eugène Atget, Eugène Carrière, Christine Felten & Véronique Massinger, Léon Vranken, Peter Fischli & David Weiss, Eadweard Muybridge, Claude Cattelain, Constantin Brancusi, Gert Robijns, Philippe De Gobert, Natalia Gontcharova, Suchan Kinoshita, Barbara Morgan, Gillian Wearing, Henri Cartier-Bresson, Hélène Amouzou, Roni Horn, Chantal Maes, Ulla von Brandenburg, Hans Bellmer.
Il Museo di Belle Arti di Mons (BAM) presenta la mostra Le modèle a bougé. Questa mostra, il cui titolo si ispira a un'osservazione fatta da Edgar Degas a un suo contemporaneo, Eugène Carrière, riunisce una trentina di artisti moderni e contemporanei intorno a due questioni strettamente connesse, quella del rapporto dell'artista con il suo modello e quella del suo rapporto con la natura evanescente di questo modello: una sfida fotografica che fa riferimento alla tensione insita nel lavoro di molti artisti, ovvero cercare di catturare ciò che necessariamente è solo transitorio e ci sfugge.
La mostra sarà suddivisa in diversi sottogruppi che evidenziano gli aspetti di questo tema. La prima sala è dedicata a una panoramica storica e trasversale del rapporto tra il "pittore e la sua musa", con ciò che tale rapporto implica in termini di desiderio, l'aspirazione a trasporre nell'opera d'arte sentimenti di fascino, ammirazione e sensualità.
La seconda sala esamina più specificamente il processo fotografico nel suo rapporto storico con la pittura. Vengono esaminate le diverse velocità che governano questi due mezzi. La terza sala è dedicata allo spazio studio, teatro per eccellenza della "seduta di posa" che unisce il creatore al suo soggetto di attenzione, nonché luogo di esperienza e di gioco. Queste associazioni quasi coreografiche trovano la loro estensione nella quarta sala, dedicata ai passaggi esistenti tra le arti plastiche e la danza, le arti dello spettacolo e del movimento. Infine, una quinta e ultima sala esplora la figura del modello, evidenziandone il carattere di feticcio e icona, come illuminato da discipline quali la psicoanalisi e l'iconologia.